I sintomi determinati dalla patologia del reflusso gastrico possono essere diversi e coinvolgere organi o tessuti che ad una prima analisi appaiono distanti e non collegabili all’apparato digerente. I sintomi classici del reflusso gastrico sono senza dubbio:
- Pirosi retrosternale (bruciore alla bocca dello stomaco)
- Rigurgito (risalita di succhi gastrici in gola)
In molti casi, però, questa condizione può manifestarsi con TOSSE, RAUCEDINE, SENSAZIONE DI CORPO ESTRANEO IN GOLA, ANOMALIE DEL SONNO, etc
Dopo i pasti un modesto reflusso gastrico può essere ritenuto fisiologico, cioè non patologico. In alcuni casi, però, l’intensità e la frequenza di questi eventi aumenta fino a determinare una vera e propria malattia da reflusso gastroesofageo, che, come dice l’espressione stessa, è una condizione cronica caratterizzata dalla risalita di vaporizzazioni acide non avvertite dal paziente e/o di materiale gastrico dallo stomaco all’esofago. Stili di vita non corretti, insufficienza delle barriere fisiologiche che dovrebbero evitare il fenomeno, alterazioni dell’attività gastrica sono alcune tra le cause che determinano il reflusso.
È dunque consigliabile consultare il medico e riferirgli tutti i sintomi identificabili, eventuali terapie in corso ed ogni altra indicazione di carattere personale che potrà esservi utile per una corretta diagnosi e seguire ogni suo suggerimento.
Pensare che il reflusso gastroesofageo ed i sintomi ad esso correlati possano essere eliminati col solo ausilio farmacologico, equivale ad affrontare il problema solo parzialmente e probabilmente in maniera non esatta. Alla terapia farmacologica è importante associare modifiche delle proprie abitudini, in modo tale che il trattamento farmacologico risulti un ausilio e non l’unica possibilità e comunque il contatto sereno con il proprio medico curante, informato delle vostre abitudini, aiuterà la costruzione di una terapia quanto più personalizzata.
In linea generale, qui suggeriamo alcune attenzioni da avere sotto il duplice profilo delle abitudini alimentari e delle abitudini fisiologiche.
DAL PUNTO DI VISTA ALIMENTARE È IMPORTANTE:
- Ridurre al minimo l’assunzione di cibi grassi come latte intero e suoi derivati (formaggi, burro, mascarpone e panna) in quanto questi rallentano la digestione, ritardando lo svuotamento gastrico. Anche le spezie (peperoncino, pepe e curry), Il cioccolato, la menta, la liquirizia, la cipolla, il pomodoro cotto o crudo, le castagne, la frutta secca, gli agrumi, limoni, arance, mandarini, pompelmi, alcuni frutti come kiwi, ananas e albicocche sono alimenti a rischio.
- Eliminare le bevande gassate, il caffè, le spremute di agrumi in quanto irritano lo stomaco e scatenano i disturbi del reflusso.
- Preferire alimenti di media densità,
- Ridurre al minimo indispensabile il ricorso ai fans (farmaci antinfiammatori, antidolorifici), in quanto questi favoriscono la produzione di acido nello stomaco.
DAL PUNTO DI VISTA FISIOLOGICO È IMPORTANTE:
- Raggiungere e mantenere il peso ideale: il sovrappeso determina l’aumento della pressione addominale che favorisce l’insorgenza del reflusso gastro.
- Mantenere il più possibile una postura eretta evitando piegamenti del tronco.
- A tavola, specialmente la sera, è consigliabile non esagerare e preferire alimenti come minestre vegetali, riso condito con olio, zucchine con pesce bollito e prosciutto crudo privo di grasso.
- Andare a letto almeno due ore dopo aver cenato,
- Alzare di 15 cm circa la testata del letto,
- Praticare una moderata attività fisica.
- Eliminare il fumo in quanto questo, oltre a ridurre la capacità delle barriere fisiche del reflusso, determina riduzione della salivazione.